20160324

BOY, SNOW, BIRD di Helen Oyeyemi - Recensione di VALENTINA PELLIZZONI


Ci sono libri che chiamano.
Arrivano. Li esponi. E li lasci lì. Poi torni. Li riguardi e li riposi.
Poi entra qualcuno. Prende in mano un libro, tu alzi lo sguardo e pensi secondo me se lo compri fai bene. Anche se del libro non sai nulla, non sai chi l'ha scritto, non sai di cosa parla.
La copertina mi ha incantato.
E così l'ho letto.
Questo libro è una mescolanza squisita tra la cruda e dura realtà di una cittadina della provincia americana degli anni cinquanta e l'essenza più amara e sottile delle migliori fiabe antiche.
E' un libro spiazzante e che si svela pagina per pagina. Con ritmo lento ma inesorabile.
A partire dal titolo enigmatico (boy – ragazzo, snow – neve, bird – uccello) il testo evolve per colpi di scena al rallenty. Con un'altissima condensazione di argomenti (violenza famigliare, disagio sociale, integrazione, rapporti madre-figlia, rapporti uomo-donna, perdono...) intrecciati l'uno all'altro di generazione in generazione. Come fossero argomenti ancestrali, sondati dalle tre donne protagoniste (boy, snow, bird) in modo naturale, vivendo.
Costruito per spiazzare il lettore, per farlo entrare nei meccanismi dell'ovvietà, per poi riannodarlo ai propri pregiudizi, è un libro che trascina dentro e che fa in modo che il lettore sia egli stesso un pezzo del racconto, non a caso lo specchio è l'oggetto simbolo del testo.
Come tutte le favole che si rispettino, poi, finisce aprendosi ma lasciando lo spazio per la speranza, perché: “Il bello delle soluzioni semplici è che funzionano.”


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