20150105

HANOI di Adriana Lisboa, recensione di Sara Merighi

HANOI di Adriana Lisboa 
editore LaNuovaFrontiera

Devo ammettere che ho iniziato a leggere "Hanoi" di Adriana Lisboa senza grandi aspettative. Non conoscevo l'autrice e nello scegliere il libro mi aveva colpito più che altro la coincidenza che sia il titolo, sia il cognome dell'autrice fossero nomi di località geografiche: Lisbona, città che ho molto amato e Hanoi, capitale del Vietnam, mai visitata.
Invece, snob che sono, il romanzo è scritto molto bene, a parte qualche similitudine di troppo e Adriana Lisboa, come poi ho scoperto, è una delle più promettenti giovani scrittrici sudamericane, vincitrice di alcuni prestigiosi premi letterari.
L'autrice, con maestria di scrittura, conduce il lettore nei pensieri e nella vita di David, giovane americano, figlio di immigrati brasiliani clandestini, che non avendo più i genitori, nessun legame con la famiglia d'origine e neppure legami sentimentali, l'ultimo finito da qualche mese, affronta da solo l'angoscia dell'annuncio di avere pochi mesi di vita a causa di un tumore e, senza farsene sopraffare, si prepara con dignità e un po' di incoscienza, ad affrontare i cambiamenti che il suo corpo subirà e ad organizzare un ultimo viaggio. 
"David (...) aveva scelto la via della praticità. Lasciare da parte le disgrazie . Tutto seguirà il suo corso. È un buon piano. Onesto, realista sensato".
Grazie ad una percezione della vita così diversa dalla nostra europea, per cui la morte non è qualcosa di catastrofico, totalizzante, cupo ma un evento singolo nel flusso composto dalle vite di tante, tante altre persone (lo scorrere delle generazioni di Cent'anni di solitudine o de La casa degli spiriti), il racconto dei preparativi di David e' naturale, inevitabile ma allo stesso tempo sereno.
Il ragazzo lascia il lavoro da commesso, ritira i pochi soldi dalla banca, vende e regala tutto ciò che possiede, tranne la sua tromba, per prepararsi ad un viaggio che vorrebbe intraprendere prima della morte ma sulla cui meta non riesce a decidersi. Il suo essere senza radici, per noi così irreale, abituati come siamo ai nostri molti legami famigliari, e' talmente normale nella sua vita che lo rende  aperto ad ogni nuovo incontro.
Anche alla conoscenza, improbabile, di una giovane cassiera di un supermarket asiatico, figlia di immigrati vietnamiti scappati dopo la guerra. Con lei e con la sua famiglia, Bruno il suo bambino di pochi anni, Trung  l'anziano proprietario del supermarket, ex monaco buddista, David si distrae un po' dall'idea della morte e dall'idea di andare a morire solo e lontano.
E quando la morte arriverà, a te che leggi, ti scenderà qualche lacrima, ma come qualcosa che è normale, inevitabile e persino serena.

Sara Merighi

Adriana Lisboa è nata a Rio de Janeiro nel 1970 e attualmente vive negli Stati Uniti. Ha pubblicato cinque romanzi, una raccolta di racconti, un'altra di prose poetiche e libri per bambini. Le sue opere sono state tradotte e pubblicate in Francia, negli Stati Uniti, in Messico, in Italia, in Svezia e in Svizzera. Con il romanzo Sinfonia in bianco ha vinto, nel 2003, il Premio "José Saramago" e, nel 2007, è stata inclusa dall'Hay Festival di Bogotà tra i 39 autori under 40 più significativi dell'America Latina.

Il progetto editoriale che da oltre dieci anni caratterizza La Nuova Frontiera appare unico nel panorama italiano: è infatti la sola casa editrice a dedicarsi esclusivamente alle pubblicazioni di autori classici (nella collana il Basilisco) e contemporanei (nella collana Liberamente) delle letterature di lingua castigliana, catalana e portoghese. La scelta di questo criterio linguistico e culturale non ha limitato la ricerca alla penisola iberica, ma ha attraversato gli Oceani fino ad arrivare nello sconfinato continente americano e nei paesi dell'Africa lusofona. In questi anni abbiamo pubblicato le opere di alcuni tra gli scrittori più interessanti della letteratura spagnola, portoghese, catalana, ma anche messicana, argentina, cilena, brasiliana, angolana e mozambicana. A queste si affiancano opere di classici contemporanei, presentati o riproposti in una nuova veste editoriale e con traduzioni particolarmente curate, ed una nuova collana di giornalismo narrativo, Cronache di frontiera.

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