20140919

La giostra del piacere di Erich Emmanuel Schmitt - Edizioni e/o recensione di Sara Merighi

Ci sono libri che sono puro piacere.

"La giostra del Piacere", scusate la ripetizione, di Erich - Emmanuel Schmitt , uno dei più importanti scrittori francesi viventi, secondo me,  appartiene a questa categoria.
Un romanzo che è anche  un manuale di educazione sentimetal - erotica, una prosa colta e raffinata il cui scopo è di rappresentare  le complicate  e spesso improbabili relazioni tra uomini e donne ( non necessariamente uno per genere) e la varietà di rapporti sessuali che tra di essi si instaurano.

Il titolo originale "Les perroquetes de la place d'Arezzo" rivela l'ambientazione del romanzo, Place Guy d'Arezzo a Bruxelles, piazza realmente esistente i cui palazzi, di mattoni rossi con grandi finestre per raccogliere la poca luce dei paesi nord europei, sono costruiti intorno ad un alberato parco pubblico.
Il giardino, vivo e rumoroso grazie ad una colonia di pappagalli che li' si  sono stabiliti, e' ciò che ciascuno dei personaggi del libro vede dalle proprie finestre.
Coppie sposate, di fatto, un potente politico, un famoso scrittore, una portinaia brutta e bifolca, una scostante fioraia e il suo ingenuo marito, un ricco gallerista e la sua cicciottella assistente, una donna  separata e sua figlia, una zitella con il vizio del gioco, sono alcuni dei molti personaggi di cui Schmmit racconta la vita sentimentale e le abitudini sessuali.
Il pretesto di partenza e' una breve lettera d'amore anonima che ciascuno di questi personaggi trovera' una mattina tra la propria posta.
Bruxelles e' scelto come emblema di quei paesi nordici dove il concetto di "famiglia" ha un'accezione più allargata e avvolgente possibile: nucleo di persone che stanno insieme per amore o per darsi sostegno a prescindere dai legami di sangue o sanciti da religione e legge.
All' interno di questi nuclei l'appagamento sessuale e quello emozionale sono raggiunti in in una varietà di modi differenti, amore omosessuale, triangoli, rapporti violenti o promiscui e adrenalinici.

 L'autore, senza nessun tipo di giudizio apparente, dimostra una profonda conoscenza di molti dei meccanismi psicologici che conducono,talvolta consapevolmente ma più spesso "trascinano", le persone in relazioni tormentate e faticose e racconta le vie tortuose e le deviazioni che i rapporti prendono quando le esperienze emotive vissute nell'infanzia non vengono realmente metabolizzate.
Sono certa che praticamente ogni lettore troverà qualcosa di se e del proprio approccio all'amore e al sesso in uno dei numerosi personaggi di Schmmit, il cui grande pregio, in questo libro, e' quello di raccontare anche le situazioni limite con ironia e leggerezza evitando di fare sentire noi, che in quel meccanismo ci riconosciamo, anomali o disadattati.
Tutti, in differente misura, abbiamo le nostre ferite ed insicurezze ma la capacità di prenderne le distanze, il saperci perdonare e il poterne ridere, distinguono una persona che riesce ad amare da chi invece si condanna a non farlo.
Sara Merighi 

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