20140902

Giallo Enigmistico di Danilo Premoli, Illustrazioni di Guido Scarabottolo - La Grand Illusion - recensione di Sara Merighi

Premetto che non sono appassionata di enigmistica, così quando Tommaso mi ha mostrato "Giallo Enigmistico" e ho incominciato a sfogliare le sue pagine contenenti lettere, numeri, segni di punteggiatura, pallini, mi è venuto un colpo : "E come si legge questo libro??" 
Si tratta, infatti, a tutti gli effetti di un piccolo libro, redatto in un numero limitato di copie, 
simbolico sin dalla gialla copertina nascosta da una sovracopertina di un razionale grigio.
Sinceramente sono stata tentata dal lasciarlo sul banco, mancavano poche giorni alle ferie, la mente agognava riposo e spensieratezza e l' idea di dovermi concentrare per scoprire la chiave di lettura non solo dei testi di Danilo Premoli ma anche dei disegni grafici di Guido Scarabottolo, mi respingeva.
Poi, solleticata dalla sfida, attitudine che mi ha creato non pochi problemi nella vita, ho acquistato il libro.
Nei giorni successivi ho dapprima pensato di chiedere l'aiuto di un amico programmatore, poi, in realtà, mi è stato sufficiente leggere con un po' di attenzione le note dell'autore per essere in grado di svelare l'enigma.
Senza indicare le modalità di decifrazione delle pagine posso però anticipare che Danilo Premoli ha scomposto l'incipit di 36 romanzi di letteratura gialla ( in realta' tra di questi vi è anche "Il nome della rosa", "Quer Pasticciaccio... " e altri che prescindono da tale classificazione), lasciando al lettore l'enigmatico compito di decifrarli.
E' lecito chiedersi come mai un architetto/designer abbia scelto di destrutturare, creando un apposito algoritmo di programmazione, l'incipit di soli romanzi gialli.
Azzardo l'ipotesi che la struttura di un romanzo giallo abbia molte similitudini con il progetto di un'opera architettonica. La necessità di legami strutturali e' comune sia alla costruzione di un edificio che di una trama, così come la presenza di fondamenta, nel caso del giallo rappresentate certamente dal "delitto"senza il quale il libro non starebbe in piedi. Infine ,ciò che di primo impatto attrae il passante, la facciata del palazzo, e' assimilabile a ciò che attrae e fa decidere il lettore a soffermarsi e iniziare la lettura : l' incipit.
L'attività di decifrazione dei 36 incipit e' comunque divertente e curiosa.
La loro attenta lettura può servire come veloce corso a chi si accinga a scrivere un libro giallo, oppure può invogliare a dedicarsi ad un libro mai letto o solo procurare piacere.
In alternativa, per chi si volesse cimentare, l'editore, La Grand Illusion, invita a creare un nuovo racconto utilizzando le 6363 battute che sono la somma di tutti gli incipit e che , a sua discrezione, si riserverà poi di pubblicare.
Sara Merighi

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