Adoro i gialli, detto all'italiana. O i noir, detto alla francese.
Se c'è un morto nelle prime pagine e poi bisogna capire perché è morto, allora è il libro che fa per me.
E questo libro proprio così inizia: due anziane signore morte, per terra, una con un vestito d'elefante indosso e l'altra vestita da bambola.
Il Grande circo è un libro che inizia come un giallo, narrato dal nipote di una delle donne morte. Le due donne si trovano in un lussuoso ospizio di Gerusalemme, nulla di strano. Una delle due era un po' svampita, sbadata coi nipoti. In effetti ci può stare pure questo.
Ma all'improvviso il libro torna indietro nel tempo. 1942, Germania.
E la donna riversa sul pavimento, torna bambina e attraversa l'inferno dell'Olocausto. Ci viene narrata la sua storia; il libro non è più un giallo, è un'agghiacciante ricostruzione della violenza subita da una piccola bambina.
La narrazione inizia la sua metamorfosi. E' tanti libri il Grande Circo: giallo, storico, personale... e come lui mutano pelle e vita i quattro protagonisti della vicenda, che si allacciano e riallacciano parecchie volte. E' incredibile con quanta fluidità si passi da un registro all'altro, e come si scoprano continuamente nuovi tratti dei protagonisti.
E' un grande e desolato e spiazzante e triste e intenso circo questa vita.
Questo racconta, ma anche che la cosa più difficile è trovare un senso in tutto questo movimento. Dargli un senso alla vita, fino alla morte.
Valentina Pellizzoni
Miki Bencnaan è nata a Tel Aviv. Oltre che scrittrice è scenografa e costumista per il National Habima Theater. Insegna presso la Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme. Ha inoltre fondato una start-up che sviluppa tecnologie per il campo medico. Il grande circo delle idee è il suo primo libro pubblicato in Italia, definito da Ha’aretz «un romanzo da accogliere con una grande ovazione».
Il grande circo delle idee
di Miki Bencnaan
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