Nessuno osa entrare in
quella stanza, perché? Cos'è quell'odore di muffa che fuoriesce da
lì? E la tenda parla davvero? O è solo il sospiro del vento?
Ma Nicchio non pensa solo
alla strana stanza. Ha una missione da compiere: entrare a fare parte
dell'Orda Aborigena, una compagnia di suoi coetanei un po' rudi, ma
tosti.
Ma Nicchio non ha solo la
stanza e l'Orda, deve anche far fronte a due genitori un po' ansiosi,
l'Elide e l'Oreste, la prof e l'ingegnere; e deve stare attento al
signor Catarro e ad un certo punto anche alle Ombre Malvagie.
E' un libro denso di cose
che accadono, di personaggi che emergono con le loro particolarità.
E' un libro di 350 pagine, scritto a piccolissimi capitoli che
aiutano la lettura, che aprono interrogativi ad ogni pagina.
Mi ha ricordato Benni per la
stravaganza dei personaggi e la loro eccessiva umanità, ma con in
più la consapevolezza e la libertà del libro per ragazzi.
Nicchio è il classico
bambino con la testa fra le nuvole, impacciato, pauroso, lettore
accanito, l'anti-eroe per eccellenza che decide di mettersi alla
prova (la meraviglia dei passaggi per entrare nell'Orda: decidere le
tre paure più grandi e doverle affrontare fino alla fine).
Kramsky scrive benissimo, i
suoi dialoghi veloci ed essenziali, le descrizioni (quella della
Terra delle Ombre su tutte) asciutte.
E poi la cura dei suoi
personaggi, sarà che sempre più spesso mi succede di immedesimarmi
nei genitori dei ragazzini di cui leggo, ma i genitori di Nicchio
sono così veri e con vizi così tremendamente umani...
Nicchio non si trova, è
perso nella Terra delle Ombre, ma loro non lo sanno e lo cercano per
Sghimberlate, quando si incrociano con un ragazzino maleducato:
“Calma, Elide, ci vuole
pazienza coi i cervelli a unico neurone revisionato, senti come
rimbomba a vuoto...” e gli affibbia un gran pugno di cortesia sul
casco. Elide a sua volta, gli rifila per scusarsi un calcio sullo
stinco. Lo scooterista riparte storto.
Di solito, le Prof non si
comportano certo così, nel mondo di tutti i giorni. Gli Ingegneri
tanto meno. A una mamma e a un papà che non sanno dov'è finito il
loro figlio, può succedere.
Questo libro è un incrocio
continuo di persone e di storie, c'è la paura come base di partenza
(paura del nuovo, paura del pauroso, paura dell'amore, ecc.) su cui
si intrecciano relazioni di personaggi in alcuni casi di cui sentiamo
solo le parole.
E alla fine la famiglia di
Nicchio scopre che non è poi così vero che a Sghimberlate l'unica
cosa buona è la pizza (perché a anche questo pensiero non mi è
nuovo?)
Un libro davvero bello,
consigliato, come dice l'editore dai 12 ai 99 anni.
Valentina Pellizzoni
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