Venerdì 27 giugno 2014 ore 21.00
Mostre di CICALE (Topipittori Editore)
allo Spazio Libri Laboratorio la Cornice
via per Alzate, 9 Cantù (Como).
Narrazione animata con suoni e immagini,
si tratta di una narrazione animata con suoni e ombre.
In quella serata si potranno vedere le tavole originali del libro, 2 sculture inedite, assistere alla lettura animata verso le 21.00 e farsi dedicare il libro dall'autrice e conoscersi tutti!
Vi aspettiamo numerosi!
Sarà presente l'autrice Marta Iorio!
dal 27 giugno 2014 al 19 luglio 2014
ingresso libero (posteggiare l'automobile fuori dal cortile)
allo Spazio Libri Laboratorio la Cornice
via per Alzate, 9 Cantù (Como).
Narrazione animata con suoni e immagini,
si tratta di una narrazione animata con suoni e ombre.
Ideata da Marta Iorio
in collaborazione con Isadora Bergami,
studiosa e operatrice di Ludopedagia.In quella serata si potranno vedere le tavole originali del libro, 2 sculture inedite, assistere alla lettura animata verso le 21.00 e farsi dedicare il libro dall'autrice e conoscersi tutti!
Vi aspettiamo numerosi!
Sarà presente l'autrice Marta Iorio!
dal 27 giugno 2014 al 19 luglio 2014
ingresso libero (posteggiare l'automobile fuori dal cortile)
Marta Iorio è nata a Napoli nel 1978. A Bologna si diploma in pittura all'Accedemia delle Belle Arti. Nel 2003 si trasferisce in Messico dove ha studiato e lavorato come "impressora e pittrice" fino al 2006. Dal 2006 al 2009 ha vissuto e lavorato a Palermo occupandosi di didattica d'arte, di pittura e d'illustrazione. Ha esposto in Italia, Spagna, Francia, Messico e Giappone.
Nel 2011 è stata selezionata a Bologna per la Illustrators Exhibition e al CJ Picture books Awards. Oggi vive e lavora a Bologna con Dmitri, Lupo e Pitis. Cicale è il suo primo libro come autrice e illustratrice.
Isadora Bergami
Lavora da quando si può.
Si è pagata gli studi, ma soprattutto i viaggi. Tutti.
Irlanda, Mongolia, Vienna, Uruguay.
Formazione. Che per imparare ci vuole corpo, movimento.
La danza degli uomini forti prima, le danze maliane dopo.
Ballando l’Africa l’insicurezza è diventata più piccola e la voce ha preso espressione.
Con le donne nei centri antiviolenza. Con il gioco. Che giocare è una cosa seria, ma ci credono in pochi. E allora i progetti li ha imparati a scrivere in burocratese, senza rinunciare alla fantasia. Per forza, la sua, è diventata adattabile, camaleontica. Ha preso la forma delle stoviglie dei ristoranti, del motorino per le consegne, dei computer nei call-center, negli uffici, nelle biblioteche, nelle stanze delle case delle amiche. Le sue orecchie sono diventate grandi e i suoi occhi hanno imparato a chiudersi. Ha studiato il ritmo, autodidatta: 9 mesi di gravidanza, 27 ore di travaglio, 18 mesi di allattamento. Sapere stare nel tempo è molto importante per chi lavora con le persone. La chiamano relazione d’aiuto.
Ci sono stati il mare, il vulcano, la terra bagnata, il bosco e il fiume.
Ricercatrice di materia e pagine. Così ha imparato a creare: ha conosciuto la gradualità come principio fondante di ogni processo di conoscenza e trasformazione. Così nascono i suoi progetti. Installazioni Ludo-estetiche di cui crea la realizzazione. Ha preso il banco da lavoro di suo nonno e l’avvitatore di suo padre. L’immaginario di sua figlia, la tenacia delle sue donne.
Il nuoto le aveva già insegnato che non le piace stare da sola. Si è dedicata una vita, né breve né lunga, la sua, all’associazionismo. Lo ha fatto professionalmente. Ovvero ha investito sulla sua formazione e attività lavorativa con aspettative di profitto.
Sa che osare paga.
Si è pagata gli studi, ma soprattutto i viaggi. Tutti.
Irlanda, Mongolia, Vienna, Uruguay.
Formazione. Che per imparare ci vuole corpo, movimento.
La danza degli uomini forti prima, le danze maliane dopo.
Ballando l’Africa l’insicurezza è diventata più piccola e la voce ha preso espressione.
Con le donne nei centri antiviolenza. Con il gioco. Che giocare è una cosa seria, ma ci credono in pochi. E allora i progetti li ha imparati a scrivere in burocratese, senza rinunciare alla fantasia. Per forza, la sua, è diventata adattabile, camaleontica. Ha preso la forma delle stoviglie dei ristoranti, del motorino per le consegne, dei computer nei call-center, negli uffici, nelle biblioteche, nelle stanze delle case delle amiche. Le sue orecchie sono diventate grandi e i suoi occhi hanno imparato a chiudersi. Ha studiato il ritmo, autodidatta: 9 mesi di gravidanza, 27 ore di travaglio, 18 mesi di allattamento. Sapere stare nel tempo è molto importante per chi lavora con le persone. La chiamano relazione d’aiuto.
Ci sono stati il mare, il vulcano, la terra bagnata, il bosco e il fiume.
Ricercatrice di materia e pagine. Così ha imparato a creare: ha conosciuto la gradualità come principio fondante di ogni processo di conoscenza e trasformazione. Così nascono i suoi progetti. Installazioni Ludo-estetiche di cui crea la realizzazione. Ha preso il banco da lavoro di suo nonno e l’avvitatore di suo padre. L’immaginario di sua figlia, la tenacia delle sue donne.
Il nuoto le aveva già insegnato che non le piace stare da sola. Si è dedicata una vita, né breve né lunga, la sua, all’associazionismo. Lo ha fatto professionalmente. Ovvero ha investito sulla sua formazione e attività lavorativa con aspettative di profitto.
Sa che osare paga.
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