pomeriggio incontro allo Spazio Libri Laboratorio la Cornice
sabato 3 maggio 2014 ore 16.30
con Aoi Huber Kono
laboratorio (gratuito) max 15 bambini dai 5 anni in su (prenotare)
con Dorella Fallanca, Valentina Pellizzoni, Antonella Capetti e Francesca Galimberti
con Aoi Huber Kono
laboratorio (gratuito) max 15 bambini dai 5 anni in su (prenotare)
con Dorella Fallanca, Valentina Pellizzoni, Antonella Capetti e Francesca Galimberti
Dorella e Aoi
Gli artisti, si sa, sono tipi strani (anormali) che però hanno, per natura, la facoltà di scoprire un altro modo di vedere e di capire il mondo che ci circonda. Se poi, questi tipi umani diversi dai normali, dalla maggioranza, hanno anche la facoltà di comunicare quello che hanno intuito o visto, con immagini inventate apposta, allora anche le persone normali (come quelle che leggono questo testo) possono vedere e capire qualcosa che prima non avevano notato e che gli permette di vedere e capire di più. Anche Aoi, con tutti i suoi valori ereditari derivati dalla tradizione e dalla cultura giapponese ha il suo sensore nascosto (nei capelli). che le permette di vedere e capire strutture e texture che sono nelle forme naturali. Questa "scoperta" dà all'artista una euforia che lo spinge a disegnare, a rappresentare ciò che ha scoperto, allo scopo di fissarlo nella mente di provare a fare tutte le varianti di reticoli e di texture possibili per comunicarlo alle persone normali (troppo occupate in problemi pratici) così che anche loro possano allargare il loro campo percettivo. Questa spinta allegra che segue la scoperta, invita l'artista a "giocare" con reticoli, strutture, texture che ha visto. Il risultato è una serie di immagini disegnate e colorate, dove Aoi ci mostra cio che prima non sapevamo, non avevamo notato nella natura che ci circonda. Un antico proverbio cinese dice: un'immagine vale mille parole Infatti sarebbe quasi impossibile poter comunicare a parole questi aspetti della natura. Ed è quasi in gioco per Aoi (e per quasi tutti gli artisti) lo sviluppo di tutte le possibilità combinatorie di quello che è stato percepito. "Asobi" è una parola giapponese che vuol dire gioco ma anche arte. Se a questa uniamo "Tekné" (che in greco antico vuol dire "arte") avremo una produzioni di immagini comunicanti anche per la precisione tecnica che forma le immagini dell'arte. Anche la persona normale quindi può così conoscere un altro modo di osservare la natura e godere di proprie scoperte. Oltre la natura che sta attorno a noi non dobbiamo dimenticare che anche noi siamo natura e quindi anche quello che la nostra mente può produrre viene dalla natura In natura le piante producono fiori e frutti. L'artista produce immmagini dell'arte, l'estetica, la bellezza, forme d'arte visiva.
Bruno Munari 11 agosto 1995
http://www.aoihuberkono.ch/html/aoi/aoiuni.html |
Spazio Libri Laboratorio la Cornice
via per Alzate, 9
Cantù (Como)
tel. +39 031 700571 -3421890448
tommasofalzone@libero.it
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