La cosa singolare di questo libro scritto benissimo, che ti prende sin dalle prime pagine e non bisogna leggerne metà prima di aver voglia di arrivare fino in fondo, la cosa singolare, dicevo è che mentre lo leggevo e ne parlavo in modo entusiastico a gli amici, scoprivo, con enorme meraviglia, che Sandro lo conoscono un sacco di persone.
E non perché scrittore ma perché cameriere, incantevole intrattenitore, skipper….
Io ero buona ultima nella scoperta della sua esistenza quindi, ad un certo punto, non ho piu’ detto niente a nessuno e mi sono concentrata sul piacere della lettura.
E tale è veramente perchè il suo modo di scrivere con frasi brevi e non troppo articolate sembra, di primo acchito, solo un resoconto di alcuni momenti della sua vita.
Il carcere, la prima vera amicizia, assolutista e assorbente e l’inizio del vero rapporto con suo padre.
Solo dopo un po’ ti accorgi che in realtà i tre momenti della sua vita, che sono i tre capitoli del libro, sono stati profondamente digeriti, girati in tutti i sensi e ne sono state estratte non solo delle impressioni ma anche dei significati, delle interpretazioni. Che pero’ vengono dati a chi legge così, come se fossero semplicemente una parte del resoconto.
Essendo un’opera prima e l’autore nel fiore dei suoi anni (come tutti noi quarantenni ci illudiamo di essere), si spera che, come augura anche il suo cognome, Sandro continui ancora per parecchi anni a condurre una vita così piena per poi digerirla e raccontarcela ancora un po’..
Sara Merighi
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