Luigi Aimo Cerati (Mariano Comense, 1932 – Casciago,
2009), commerciante di cappelli e ombrelli, si accostò al mondo dell’arte da
autodidatta, a partire dalla metà degli anni settanta. Dopo le prime esperienze
figurative, Cerati si orientò verso l’utilizzo di materiali lignei di
reimpiego, opportunamente scelti, colorati e in parte incisi. Contemporaneamente
l’artista iniziò la fortunata serie della trasmissione del colore: sculture
lignee con fori attraversati da tratti di colori ad olio o fili di lana. Negli
anni ottanta, Cerati, oltre agli alberi della pace, in metallo di
reimpiego, avviò e affinò la tecnica del frottage che applicò soprattutto nella
riproduzione di pavimentazioni stradali.
Frequentatore attivo dello stimolante ambiente culturale
dello studio D’Ars di Milano, l’artista conobbe in vita importanti
occasioni espositive sia monografiche sia collettive, nazionali e
internazionali. In particolare: Personali- 1976, Como, galleria Il
Salotto; 1977, Trento, galleria 9 Colonne; 1977, Roma, Citibank; 1978,
Milano, galleria Il Mercante; 1985, New York, galleria 9 Colonne;
2011 (postuma), Como, Museo didattico della seta e altre sedi. Collettive-
1977, Parigi, American center; 1979, Castellanza, Fondazione Pagani; 1985,
1986, Osaka e Tokio. Sue opere si conservano in collezioni private e pubbliche.
Si sono interessati al suo lavoro numerosi critici ed esperti d’arte, tra i
quali: Raul Capra, Luciano Caramel, Luigi Cavadini, Elena Di Raddo, Mario
Radice, Roberto Sanesi, Maria Torrente.
Nessun commento:
Posta un commento